La Stazione Centrale di Berlino compie 5 anni: sabato 21 maggio, migliaia di persone sono giunte per festeggiare e ammirare i bellissimi fuochi artificiali di fine serata.
Secondo le previsioni era prevista un’affluenza di 40.000 visitatori, secondo le stime delle ferrovie ce ne sono stati all’incirca 50.000.
All’interno un inserto speciale dell’architetto Stefania Labonia.
Sulla Washingtonplatz (piazza di Washington) è stato allestito un palco dove si sono esibiti vari artisti, come Jazztrio e Kim Fisher e dove, il giorno seguente, sono stati organizzati spettacoli per i più piccini, con la presenza di Juri Tetzlaff, noto presentatore del canale televisivo nazionale per bambini KI.KA. Per l’occasione tutti i negozi all’interno della stazione sono rimasti aperti fino a mezzanotte. Da non perdere era l’esposizione di carrozze d’epoca al binario 8 nel piano interrato.
All’avvenimento erano presenti il Presidente delle Ferrovie Tedesche Rüdiger Grube e l’architetto Meinhard von Gerkan, che ha progettato l’edificio, i cui lavori sono durati 11 anni, seguiti con grande interesse dall’opinione pubblica tedesca e internazionale e durante i quali sono accaduti anche fatti spiacevoli. Il 26 maggio 2006 durante la cerimonia d’apertura, alla presenza della Cancelliera Angela Merkel e delle alte cariche istituzionali, un ragazzo di sedici anni ha accoltellato alcuni partecipanti: trentasei persone sono state ferite, di cui sei gravemente. Il 18 gennaio 2007 la tempesta Krill ha causato il crollo, dovuto anche ad un difetto tecnico, da un’altezza di 40 metri, di una trave, lunga 8,40 metri e pesante 1,35 tonnellate.
Le polemiche, provocate dalla stampa, lungi dal risparmiare critiche, erano già iniziate ben prima della realizzazione della struttura, che la rivista settimanale “Stern” aveva definito come “Monsterbahnhof”, ossia la “Stazione mostro”, a caratterizzare la megalomania dell’opera e le spese elevatissime.
A proposito di megalomania, basti ricordare, la decisione tardiva di diminuire l’imponente copertura in vetro e acciaio, da una lunghezza di 430 metri a 321. L’intera struttura della Stazione Centrale ospita negozi, ristoranti e uffici e il costo della sua realizzazione si è aggirato attorno ai 1,2 miliardi di euro, quasi il doppio di quanto era stato previsto. Tra viaggiatori e semplici acquirenti, circa 300.000 persone transitano giornalmente all’interno dell’edificio.
testo e foto di Emilio Esbardo
Hauptbahnhof: il tempio della mobilità di Berlino
Nel pieno della rinascita seguita alla riunificazione della Germania nel 1990, la nuova capitale tedesca necessitava di una nuova veste, di nuove luci e colori, ma soprattutto del riassetto dei trasporti. Tra i tanti concorsi internazionali di architettura indetti nei primi anni novanta, particolare rilevanza ha rivestito quello per la nuova Stadtbahnhof, vinto da von Gerkan, Marg & Partner di Amburgo.
L’area destinata alla nuova stazione centrale, posta lungo le sponde della Sprea nel quartiere di Moabit, doveva accogliere il traffico ferroviario a lunga percorrenza e quello urbano metropolitano.
Come le due Berlino riunificate, il nuovo progetto della stazione si prefiggeva di unificare la vecchia Lehrter Bahnhof, congiungente Hannover con la capitale, e la Lehrter Stadtbahnhof, destinata alle linee della metropolitana di superficie.
Finita di costruire poco prima dei mondiali di calcio del 2006, la stazione, ribattezzata Hauptbahnhof, è la più grande d’Europa. Nel solo anno 2010 sono circolati in media 240.000 passeggeri al giorno.
Le linee ferrate su viadotto che corrono in senso Est-Ovest a 10 metri di altezza dal livello stradale, servono sia il traffico metropolitano della S-Bahn che le lunghe tratte che si estendono tra Mosca e Parigi. La direttrice Nord-Sud, che corre invece 15 metri al di sotto del livello stradale e del letto del fiume, serve il traffico ferroviario a lunga percorrenza tra Copenhagen e Roma.
A livello volumetrico il progetto si compone di due parallelepipedi sghembi collegati da una galleria vetrata (i cui aggetti sulle facciate a nord e a sud fungono da pensilina) e attraversati dall’altra galleria sulla direttrice ferroviaria Est-Ovest.
La scelta di utilizzare una struttura reticolare con cavi d’acciaio e vetro per i cinque piani dell’edificio, ha reso possibile la costruzione di grandi forme spaziali, conferendo trasparenza e luce all’edificio.
Il punto d’intersezione delle due principali direttrici, sottolineato dall’incrocio delle hall, evoca l’intersezione delle navate di una chiesa, nella moderna trasposizione di un “tempio della mobilità”. Gli ampi fori predisposti nel centro dei diversi piani, consentono alla luce di arrivare fino ai livelli sotterranei.
L’impatto che questa complessa macchina per il traffico ferroviario ha sul viaggiatore e sul visitatore, è di grande effetto. La vibrante tensione prodotta dall’intersezione dei piani orizzontali con quelli verticali, il continuo movimento delle scale che collegano i vari piani e il frequente flusso dei convogli ferroviari, immergono l’osservatore in un’atmosfera da carceri piranesiane.
La presenza di negozi, ristoranti, servizi e punti informativi accentua inoltre il carattere di pubblica utilità che l’edificio riveste in questo momento per l’intera zona, destinato nel prossimo futuro ad essere il fulcro di un quartiere polifunzionale con alberghi, aree verdi, residenziali e di servizi.
Per il momento la stazione domina isolata, con la sua maestosità, l’immediato intorno tra i collegamenti urbani, stradali e fluviali, il vicino Reichstag, la Porta di Brandeburgo, ma soprattutto il lungo-fiume con i tanti locali che, nella bella stagione, offrono una possibilità di sosta sulle acque della Sprea, solcate dai traghetti che concedono inediti punti di vista di Berlino, la città che non dorme mai.
dell’architetto Stefania Labonia