Teheran, città senza cielo

Riproponiamo gli articoli del Festival di Letteratura Internazionale 2012. Tra un po’ inizierà la nuova edizione.

Amir Hassan Cheheltan, nato a Teheran nel 1956, dopo aver concluso i suoi studi in elettrotecnica in Gran Bretagna, ha intrapreso la carriera di scrittore ed ingegnere.

Ha esordito, nel 1976, con una raccolta di racconti intitolata Ehefrau auf Zeit. A portarlo al successo è stato il libro Am stummen Fenster (1979).

Si è dedicato alla stesura di romanzi e raccolte di racconti, dove narra la sopravvivenza nella vita quotidiana in Iran: un Paese in continuo cambiamento lacerato da forti contrasti di religione, stato e modernità. 

Essendo le sue opere molto critiche, hanno subito continue censure.

Cheheltan ha combattuto come soldato durante la prima Guerra del Golfo


Negli anni 1999-2000, durante i quali ha scritto Teheran, Stadt ohne Himmel  (Teheran, città senza cielo) grazie ad una borsa di studio, ha potuto vivere e lavorare come scrittore in Italia. Questa borsa di studio l’ha salvato da un’ondata di violenze contro gli intellettuali in Iran.

Col tempo è divenuto un nome di rilievo nel panorama letterario tedesco ed ha pubblicato diversi saggi per quotidiani e riviste di prestigio quali il Frankfurter Allgemeine Zeitung, il Süddeutsche Zeitung, Die Zeit e Lettre International.

Amir Hassan Cheheltan - Foto: Emilio Esbardo

Il maggiore successo l’ha ottenuto con il romanzo Iranische Morgenröte (2007), con il quale è stato nominato per il Premio Letterario statale.

Nel 2008 ha pubblicato Killing of Americans in Tehran (“Le uccisioni degli americani a Teheran”).

Nel 2009 ha vissuto a Berlino grazie alla borsa di studio DAAD.

Nella sala dei Berliner Festspiele, Amir Hassan Cheheltan ha letto passi dal suo libro “Teheran, città senza cielo”, pubblicato per la prima volta senza censure in Germania, e che fa parte della sua trilogia su Teheran. In esso viene descritta la figura di Kerâmat, il direttore del famigerato carcere “Evin”, per prigionieri politici.

Keramat viene descritto come la figura tipica di un sadico che prende gusto nel torturare le sue vittime. È un personaggio che deve la sua ascesa sociale alle bande di gangster che l’hanno favorito nell’apparato statale corrotto.


Lo scrittore cerca di far comprendere al lettore i meccanismi psicologici che lo hanno portato a diventare quello che è: un cinico criminale. Attraverso la lettura del libro apprendiamo l’infanzia e la gioventù del personaggio principale.

Keramats, a soli 12 anni, è stato abusato da un ufficiale inglese. Dopo eventi alquanto negativi riesce a risollevarsi e a fare una carriera brillante.

Entrato a far parte di una banda di gangster, sempre, da adolescente per “laurearsi”, per entrare definitivamente ad essere membro del gruppo, è costretto a perdere la verginità, facendo sesso con una ragazza, di fronte al suo capo.

La lettura di alcuni passaggi di “Teheran, città senza cielo” ha colpito molto il pubblico presente in sala, facendogli conoscere una realtà fatta di sopravvivenza quotidiana e mancanza dei diritti umani, che, per fortuna, noi europei non conosciamo più dal termine della seconda guerra mondiale.

di Emilio Esbardo

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